Cambio automatico, come funziona e cosa cambia da quello manuale

Il cambio automatico, fino a pochi anni fa quasi sconosciuto, oggi è molto in voga e sta prendendo decisamente piede sul mercato dell’auto. Fino a qualche anno fa la tecnologia legata al cambio automatico era vista con un discreto sospetto perché comportava un notevole dispendio di carburante, problema che ad oggi è stato risolto in quanto non comporta penalizzazioni sui consumi.

Il cambio automatico ha le medesime funzionalità del classico cambio manuale, solamente che effettua il cambio di marcia in maniera, appunto, automatica. Vediamo quali sono le differenze tra le tipologie e quando scegliere un cambio automatico piuttosto che il tradizionale cambio manuale.

Come si usa il cambio automatico

Le autovetture con il cambio automatico per i movimenti hanno dispositivi diversi che richiamano, ovviamente, il cambio manuale, da utilizzare per determinate funzioni.
Se impostata nella modalità “P”, ovvero parking, la vettura si arresta e viene consentito il blocco dell’albero di trasmissione. La lettera “N” invece permette di fasciare la vettura in folle e la lettera “R” imposta la retromarcia.

Con un cambio automatico per guidare si dovrà posizionare la leva del cambio su “D”, ovvero drive. In alcune versioni è possibile trovare le lettere “L” e “S” che indicano la modalità di cambio automatico nella marcia. Con il cambio automatico è obbligatorio muovere la leva solamente a veicolo fermo.

Automatico o manuale, quale scegliere?

La scelta tra cambio automatico e cambio manuale è puramente soggettiva e dipende dal tipo di disabilità o limitazione dei movimenti. Il cambio automatico favorisce un’ulteriore sicurezza alla guida perché permette di non discostare mai le mani dal volante.
Dipende in seguito da dove e come si utilizzerà l’auto, se verrà utilizzata prevalentemente in città la comodità del cambio automatico sarà senza dubbio notevole.

Un’ulteriore peso nella valutazione tra cambio automatico o cambio manuale è il prezzo: in media infatti un cambio automatico può far aumentare il prezzo della vettura di qualche migliaio di euro.

Qual è il miglior cambio automatico?

Sono diverse le tipologie di cambio automatico disponibili sul mercato e la loro natura differisce principalmente in termini tecnici.

A convertitore di coppia: la coppia motrice si trasferisce tramite un convertitore idraulico che si trova tra motore e cambio e grazie a delle valvole causa una differenza di pressione e di olio che permette il cambio della marcia.
Cambio automatico robotizzato: Si tratta del classico cambio automatico BMW. Permette di consentire passaggi di marcia più rapidi. Si tratta in realtà di un cambio semiautomatico perché i rapporti sono meccanici, mentre la selezione è l’innesto delle marce avviene in modo elettronico, lasciando scegliere al guidatore la marcia adatta utilizzando il paddle dietro il volante.
Cambio automatico a doppia frizione: si tratta di una tipologia più innovativa composta da due frizioni entrambe collegate a due alberi di trasmissione. È stato appositamente studiato per garantire un cambio più veloce della marcia.
Cambio a variazione continua: è il tipico cambio della Toyota. Si tratta di una coppia di pulegge attorno alle quali è avvolta una cinghia che, in base ai giri, varia la marcia. Questo sistema permette un maggiore risparmio dei consumi.

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