L’appello per gli affetti da autismo
Coronavirus e assistenza disabili: durante l’emergenza coronavirus sono molte le famiglie in difficoltà, tra queste anche quelle che in queste settimane sono costrette a gestire da sole le disabilità dei propri figli e o dei propri genitori.
Uno tra i problemi principali, soprattutto per i genitori di bambini che soffrono di disabilità cognitiva, è che i bambini potrebbero perdere, a causa dell’assenza da scuola, importanti nozioni e capacità apprese con molta fatica.
Il presidente dell’associazione ParlAutismo, Rosi Pennino, ha richiesto provvedimenti urgenti nei riguardi delle famiglie che in questi giorni stanno affrontando molte difficoltà rivolgendosi alla Regione Sicilia. L’associazione rappresenta un punto di riferimento per circa 3mila famiglie con bambini autistici.
Timori
Al timore di essere contagiati dal coronavirus si associa anche il timore del veder regredire i propri figli. Pennino chiede che vengano istituiti dei percorsi sanitari dedicati a tale difficoltà, anche sapendo che il 2 aprile sarà la Giornata Mondiale per la consapevolezza riguardo l’autismo.
L’associazione celebrerà l’occasione con dei video da casa, nel tentativo di sensibilizzare più persone possibili alle problematiche dell’autismo.
Le richieste dell’associazione
Il documento dell’Autorità garante per la persone affetta da disabilità, inviato dal presidente della Regione Nello Musumeci insieme a Ruggero Razza e al sindaco di Palermo Leoluca Orlando tiene conto di tutte le preoccupazioni espresse dalle famiglie e dall’associazione, con l’obiettivo di proteggere quanto più possibile i soggetti più deboli.
Le richieste inviate dall’associazione sono varie nel tentativo di rispondere ad ogni tipo di esigenza. Primariamente l’attivazione di una squadra di lavoro per le persone con disabilità, organizzando uno sportello socio-sanitario che telefonicamente permetta di orientare le famiglie. Sarà opportuno creare anche uno schema di comportamenti da adottare in caso di contagio di una persona non autosufficiente o non in grado di seguire autonomamente le regole sanitarie del caso e nel caso in cui dovessero trovarsi soli a casa in isolamento.
Coronavirus e assistenza disabili: supporto a domicilio o telematico
Tra tutte le richieste spicca senza dubbio quella di avere un supporto riabilitativo a domicilio, individualizzato in base alla necessità e assolutamente rispettoso delle norme di sicurezza.
Non è da escludere anche la possibilità di avere un supporto di tipo telematico, in modo che il quadro clinico generale del disabile cognitivo non diventi ancora più grave.
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