Il futuro del trasporto pubblico per disabili.
Trasporto pubblico per disabili: da qui al 2060 aumenteranno del 25% le persone che soffrono di mobilità ridotta che avranno la necessità di usufruire e delle auto o del trasporto pubblico per spostarsi.
Le cause
Quali saranno le cause dell’aumento della mobilità ridotta? Una minore natalità e l’aumento della vita media dei singoli. Le persone con mobilità ridotta passeranno del da 2,8 milioni a quasi 4 milioni. Si è calcolato che potrebbe aumentare del 51% il numero delle persone a disabilità ridotta oltre i 64 anni e tra questi, ci sarà un aumento, da 1,5 a 2,5 milioni, delle persone che hanno più di 74 anni. Conseguenza di questo aumento sarà anche l’aumento delle patenti speciali in circolazione, grazie anche ai grandi passi della tecnologia realizzati negli ultimi vent’anni. Entro il 2060 ci saranno quindi oltre 2 milioni di persone a mobilità ridotta che necessiteranno di utilizzare il trasporto pubblico.
La soluzione
La situazione italiana, secondo lo studio realizzato dalla Fondazione Unipolis, in collaborazione con l’ANGLAT (Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti), si è invertita e, aumentando la tecnologia delle auto ha ridotto gli investimenti e la ricerca riguardo il trasporto pubblico. Secondo i realizzatori dello studio l’accessibilità per le persone più fragili, faciliterà una generale migliore qualità della vita. Una città accessibile, infatti, permette di essere più attrattiva turisticamente ed economicamente. Si tratta di scelte che però, secondo Marisa Parmigiani, direttrice della Fondazione Unipolis, potranno essere realizzate anche grazie al Recovery Fund che l’Europa elargirà, dopo la presentazione di progetti credibili, a partire dal 2021.
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