La sindrome di Locked-in, chi colpisce e come.

a sindrome di locked-in è uno stato di vigilanza e consapevolezza che generalmente è accompagnato da uno stato di tetraplegia. Le persone che si trovano nella situazione di locked-in percepiscono completamente il proprio corpo ma non riescono a muoverlo a causa di una qualche patologia. Di solito riescono a comunicare solamente tramite gli occhi grazie all’ausilio di specifici macchinari. Contrariamente a chi si trova in uno stato di coma la persona è pienamente cosciente e in grado di percepire gli stimoli visivi e uditivi.

Le cause

La causa principale di questa sindrome è generalmente una patologia vascolare o dovuta ad alcune lesioni del tronco encefalico, dell’arteria vertebrale, o per lesioni cerebrali.

Incidenza

Non pare esserci una regola che riguarda l’incidenza. La malattia infatti non colpisce più gli uomini o le donne e non ha un’età di insorgenza, proprio perché dovuta ad un vasto numero di patologie e malattie che non possono essere poste sullo stesso piano di valutazione.

Decorso

La prima fase di questa sindrome è molto simile al coma. Il paziente non riesce a parlare e non raramente è soggetto ad insufficienza respiratoria. Subentra poi una seconda fase, che varia nei tempi in base alle condizioni del paziente e all’intervento medico. Durante la seconda fase, grazie alla riabilitazione, il soggetto è in grado di recuperare alcune delle funzionalità comunicative. In questa fase generalmente si insegna al paziente ad utilizzare gli appositi macchinari per la comunicazione, in modo che possano sfruttare le proprie capacità di movimento.

Le tipologie

Esistono tre tipi di sindrome da locked-in:
Classica: I pazienti non si muovono e non parlano. Riescono a comunicare muovendo gli occhi.
Incompleta: I soggetti riescono a muovere parzialmente piedi, testa o dita delle mani.
Totale: Il caso più grave. Il soggetto non è in grado di muovere nemmeno gli occhi o le palpebre.

Diagnosi

A causa della grande somiglianza con il coma, specie nel caso di una sindrome locked-in totale, spesso la diagnosi non viene effettuata subito. I pazienti in sospetta situazione di sindrome sono generalmente sottoposti a specifici esami per verificare l’attività cerebrale.

Trattamento

Non esiste un vero e proprio protocollo da seguire per il trattamento di questa sindrome, proprio perché è dovuta ad una pletora di situazioni molto diverse tra di loro e alla necessità di una riabilitazione estremamente specifica. È ovviamente indispensabile dare una terapia di supporto psicologico. In base alle necessità personali solitamente si interviene per prevenire le complicazioni dovute all’immobilizzazione: polmoniti, infezioni urinarie, piaghe e ulcere.

Effetti psicologici

Gli effetti psicologici di questa sindrome sono a dir poco terribili. Non sono rari i casi di cronaca in cui molti malati hanno deciso di reinventare la propria vita grazie all’aiuto delle macchine apposite per la comunicazione. Grazie a queste sono stati scritti alcuni libri di memorie, come quello che ha ispirato il film “Lo scafandro e la farfalla”, che racconta la vita di Jean Dominique Bauby, imprenditore che, dopo essere stato colpito da un ictus, ha scritto un libro sulla sua situazione utilizzando solamente il movimento dell’occhio sinistro.

ALTRI ARTICOLI