Una nuova frontiera per la ricerca medica

La schizofrenia, una malattia cronica che interessa il cervello e che rende difficile, se non impossibile, la comprensione della realtà. Manie, discorsi senza senso e movimenti spesso catatonici interessano il soggetto colpito e condizionano notevolmente la vita delle persone vicine al malato. Una nuova scoperta proveniente dalla Cina potrebbe cambiare il modo di approcciarsi a questa malattia.

Il team di ricercatori

Alcuni ricercatori cinesi, negli ultimi giorni, hanno annunciato di aver scoperto un nuovo bio-marcatore neuropatologico utile nel processo di diagnosi della schizofrenia e nel trattamento con sostanze anti-psicotiche. La scoperta è stata realizzata grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, ancora poco applicata nel campo del trattamento e dell’individuazione delle malattie dello spettro cognitivo. Pare infatti che i disturbi della schizofrenia siano derivati da anomalie psicopatologiche croniche, a volte anche gravi.

A riportare le scoperte del team di ricercatori cinesi è stata la rivista scientifica Nature Medicine che ha trattato l’argomento con estrema precisione medica.

Il bio-marcatore:

Il team di medici ha sviluppato un bio-marcatore di neuroimaging multimodale basato su un’anomala funzione striatale. In cinque anni di ricerche gli scienziati hanno raccolti moltissimi dati da oltre mille individui affetti da schizofrenia e da individui sani, individuando il marcatore in questione.

Tramite questo marcatore fisiologico è possibile riconoscere in modo preciso gli individui affetti da schizofrenia distinguendoli non solo in maniera marcata rispetto ai soggetti sani, ma prevedendo anche i futuri effetti terapeutici dei farmaci anti-psicotici proposti.

La scoperta del team cinese permetterà all’intero panorama medico di sviluppare nuovi farmaci e nuovi metodi per l’individuazione della schizofrenia, aprendo, a tutti gli effetti, una nuova frontiera della psichiatria, strettamente collegata all’intelligenza artificiale.