La sclerosi multipla, da cosa è causata e come si manifesta

La sclerosi multipla è una malattia cronaca invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale e porta quest’ultimo ad attaccare il sistema immunitario.

Sintomi:

I sintomi della sclerosi multipla possono essere inizialmente lievi: intorpidimento a livello degli arti, paralisi o perdita della vista. Il base alla locazione del fanno vi sono diversi sintomi. L’80% delle persone presenta una forte stanchezza, intorpidimento, difficoltà a camminare, disfunzioni all’apparato escretore, vertigini, depressione, spasticità. Accompagnati generalmente da problemi di udito e disturbi del linguaggio.

Caratteristiche:

Alcuni studiosi ritengono che la malattia abbia una discreta componente genetica, che si sviluppa quando è influenzata da alcuni fattori ambientali. Secondo alcuni ricercatori la malattia può essere classificata come “auto-immune”, ma non è ancora stato scoperto un bersaglio specifico della malattia.

Tra le parti più colpite vi è la mielina, una sostanza che circonda e protegge le fibre nervose del sistema centrale. Nel paziente affetto dalla sclerosi multipla la mielina risulta danneggiata causando impulsi nervosi più lenti e spesso interrotti.

Evoluzione:

Non è possibile prevedere secondo una regola generale l’andamento della malattia e il peggioramento dei sintomi.
Possono essere individuate circa quattro fasi della malattia, e ciascuna di esse può essere classificata in base alla propria gravità, da lieve e severa.

Sclerosi multipla recidivante con remissione: le persone affetta da questa tipologia di sclerosi multipla manifestano attacchi che sono seguiti da un recupero quasi completo delle funzioni colpite. È la tipologia più diffusa in quanto colpisce circa l’85% delle persone.

Sclerosi multipla primaria progressiva: il corso della malattia è caratterizzato da un lento peggioramento delle funzioni neurologiche. Non ci sono ricadute o remissioni ed il tasso di progressione della malattia varia a seconda del soggetto, mostrando alcuni momenti di massimo peggioramento. Questa tipologia comprende circa il 10% dei casi di sclerosi multipla. Circa il 50% di questi casi in dieci anni passa alla fase secondaria della malattia.

Sclerosi multipla progressiva secondaria: In seguito ad un periodo iniziale con remissione molte persone sviluppano una fase secondaria della malattia, che presenta momenti di crisi più sporadici. Non sono ancora stati trovati dei modi per rallentare l’arrivo di questa fase della malattia.

Sclerosi multipla progressiva con ricadute: Più rara, colpisce circa il 5% dei soggetti. La malattia progredisce senza remissioni.

Sclerosi multipla le cause:

Le cause della malattia sono ancora incerte. Le cause potrebbero essere molteplici e svilupparsi anche in base all’ambiente di vita del soggetto.
Sono ovviamente innegabili le cause immunologiche che coinvolgono il sistema nervoso nella sua risposta anomala al sistema immunitario anche se pare non sia sottovalutabile l’influenza ambientale.
C’è un’ influenza maggiore per la popolazione che vive lontana dall’equatore, ma tale influenza pare essere puramente ambientale perché nel caso di un trasferimento attuato prima dell’adolescenza il soggetto acquisisce il rischio della zona in cui vive e non da quella in cui proviene. Secondo alcuni studiosi la vitamina D, assorbita maggiormente nei soggetti che si espongono al sole frequentemente, avrebbe una funzione protettiva del sistema immunitario anche nei riguardi della sclerosi multipla.

Ereditarietà:

La sclerosi multipla in sé non è ereditaria, ma la presenza di uno o più casi di questa malattia in famiglia porta a sollevare i livelli di guardia. Secondo alcuni studi è stato dimostrato che vi è maggiore prevalenza di sviluppo della malattia in alcuni geni. Nel 2016 uno studio ha dimostrato che il 70% dei portatori di una mutazione del gene NR1H3 presenta forme di sclerosi multipla rapidamente progressive.

Diagnosi:

Il medico, nel diagnosticare la malattia utilizza diverse strategie per verificatre o meno la presenza della sclerosi multipla, non essendoci un vero e proprio test per la rilevazione. L’esame della storia medica del paziente, un’approfondita analisi neurologica, una risonanza magnetica e l’analisi dei fluidi spinali portano, insieme, ad una diagnosi definitiva.

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