Nuovi trattamenti chirurgici per la tetraplegia, recuperano l’uso della mano e del gomito.
Tetraplegici che possono manipolare oggetti, si nutrono da soli, si lavano i denti e possono scrivere.
Tetraplegia recupero funzioni motorie: un traguardo quasi impensabile fino a pochi anni fa per le persone affette da tetraplegia. Una nuova grande speranza riguardo i trattamenti chirurgici e medici arriva direttamente dall’Australia e ad annunciarlo è la rivista scientifica The Lancet.
I soggetti:
Un’età media di 27 anni e importanti lesioni al midollo spinale causate da incidenti automobilistici o da traumi sportivi, queste le caratteristiche comuni dei tredici soggetti su cui è stato realizzato l’intervento di ricostruzione e che nei due anni successivi hanno seguito un particolare percorso riabilitativo che li ha portati a compiere passi da gigante per quanto riguarda il recupero delle loro funzionalità motorie.
tetraplegia recupero funzioni motorie: la tecnica chirurgica
La nuova tecnica chirurgica si è concentrata sul collegamento dei nervi funzionanti con i nervi feriti in modo da permettere una sorta di ripresa dei muscoli paralizzati. I nervi funzionali sono stati messi sopra la lesione spinale ai nervi posti sotto la lesione permettendo, dopo il percorso riabilitativo, la manipolazione di oggetti e l’apertura completa della mano.
Capacità di estensione del gomito in persone disabili
La capacità di estendere il gomito è stata resa anch’essa possibile grazie ad una ricostruzione dei tendini durante la quale i muscoli funzionanti progettati per un’altra funzione sono stati posizionati per prendere il posto di quelli paralizzati. Tale funzionalità ha favorito notevolmente l’autonomia dei soggetti interessati: spingersi verso l’automobile, muovere la sedia a rotelle, prendere un oggetto che si trova a pochi centimetri sono tutte capacità recuperate grazie alla novità in campo medico.
I risultati della sperimentazione
Secondo i medici i trasferimenti nervosi possono ottenere miglioramenti funzionali simili a quelli già conosciuti riguardo i trasferimenti tendinei, con il vantaggio di avere tempi di recupero più rapidi e incisioni meno profonde.
In dieci dei partecipanti i trasferimenti sono stati combinati in modo simile ai trasferimenti tendinei e hanno permesso ai chirurghi di utilizzare metodi di ricostruzione diversi in ogni mano.Il trasferimento nervoso ha permesso di far ritrovare ai pazienti un più naturale movimento della mano e un discreto controllo di tali azioni con il vantaggio di una maggiore forza esercitata nel sollevare gli oggetti e nel manipolarli.
Interventi falliti e ricerca
Sono falliti quattro trasferimenti nervosi in tre soggetti. Tali fallimenti hanno permesso però di far comprendere ai medici la necessità di condurre ulteriori ricerche nella speranza di comprendere in anticipo quali saranno i soggetti che, sottoponendosi all’operazione, avrebbero maggiori possibilità di successo e quali siano le tecniche da adottare per aumentare la percentuale di successo.
Natasha van Zyl parla delle tecniche di ricostruzione:
La dottoressa Natasha van Zyl dell’Austin Health di Melborune ha sottolineato l’importanza della mano e del suo movimento per le persone affette da tetraplegia; da non sottovalutare è anche l’aspetto psicologico che vede un importante passo avanti nella ricerca dell’autonomia e della sicurezza in sè stessi.
tetraplegia recupero funzioni motorie: l’intervento chirurgico
L’intervento chirurgico, dal punto di vista tecnico, ha permesso di dimostrare che i trasferimenti nervosi possono essere combinati con successo insieme alle tecniche tradizionali di trasferimento dei tendini per massimizzarne i successi e i benefici. I medici continueranno la loro ricerca e l’attenzione nei riguardi dei primi soggetti non verrà meno per osservare fino a che punto le innovative tecniche chirurgiche possano permettere un recupero delle funzionalità motorie.
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