Negate le cure ai disabili in caso di estrema emergenza

Il coronavirus ha colpito pesantemente anche il continente americano, in ritardo rispetto all’Europa e all’Asia. La situazione non pare essere pienamente sotto controllo e il Governo statunitense si sta già preparando ad affrontare un’emergenza senza precedenti, sia economica che finanziaria.

I protocolli di emergenza

Gli States stanno già iniziando a preparare i propri protocolli in caso di emergenza. Saranno molte le persone bisognose della terapia intensiva e si stanno rafforzando le unità operative. I respiratori però potrebbero non essere sufficienti per garantire una copertura totale e un sistema sanitario come quello statunitense che funziona in base all’assicurazione apposita potrebbe trovarsi davanti al bisogno di scremare i pazienti, scegliendo in base alle possibilità di sopravvivenza di ognuno.

Alcuni stati hanno stabilito dei veri e propri standard di selezione a cui dare esecuzione in caso di estremo bisogno. A farne le spese saranno coloro che hanno un’aspettativa di vita più bassa e che sono affetti da disturbi psichici. In Minnesota saranno “scremati” i pazienti con la cirrosi epatica, con malattie polmonari pregresse o scompensi cardiaci.

Coronavirus disabili cure negate: L’appello delle associazioni

Nel documento intitolato Scarce Resource Management i disabili psichici sono indicti come candidati ben poco probabili per un’eventuale intubazione.
Tante associazioni in questi giorni si sono attivate in difesa di tali decisioni, appellandosi al diritto alle cure di ciascun soggetto. Alcune di esse si sono rivolte direttamente al governo federale esprimendo il proprio sgomento e la propria preoccupazione sia come soggetti disabili sia come familiari.

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