Rampe per disabili agevolazioni e contibuti

Per una persona affetta da disabilità le scale, soprattutto le scale della propria casa, rappresentano un limite a volte invalicabile. Spesso si presenta l’assoluta necessità di affrontare il problema per concedere alla persona disabile la completa mobilità e autonomia. Per facilitare il movimento esistono molte soluzioni alternative alle scale e tra questi, il più conosciuto, vi sono le pedane. Le pedane di ultima generazione sono più compatte e possono essere posizionate anche in spazi molto ridotti. Molte pedane sono anche personalizzabili in base alle esigenze della persona, nonché ai gusti personali. Scegliere una pedana che ben si adatti al proprio ambiente di vita, anche sotto l’aspetto puramente legato al design, aiuta a non sentire la propria disabilità come un peso, ma come una semplice condizioni di vita.

Informarsi bene

Prima di installare la pedana o il montascale all’interno della propria casa è necessario informarsi bene sulle caratteristiche del nuovo strumento e sulle leggi che regolano l’installazione. Il primo riferimento legale consigliato è la legge del 9 gennaio 89, n.13 che introduce il concetto di “barriera architettonica” e riconosce a tutti il diritto alla libertà di movimento.

Cosa dice la legge relativamente all’installazione di rampe per l’accesso

La stessa legge stabilisce la possibilità di richiedere contributi e detrazioni fiscali a tutti coloro che avranno la necessità di adattare la propria casa privandola delle barriere architettoniche. Nello specifico la legge si occupa della disposizioni che favoriscono l’eliminazione di tali barriere per quanto riguarda gli edifici privati. Tale legge prevede che gli immobili nascano già privi di ostacoli e favorisce la ristrutturazione senza barriere di edifici già esistenti. A beneficiare di queste detrazioni sono anche coloro che intendono installare anche impianti ed ausili che rientrano nel campo delle pedane elevatrici e dei montascale.

Contributi Legge 13/89

Vi è inoltre la possibilità di cumulare i contributi previsti dalla Legge 13/89 con le due detrazioni fiscali offerte nel Decreto già citato. La prima consiste in una detrazione del 19% per le spese sanitaria, la seconda è una detrazione Irpef del 50% su una spesa massima di 96mila euro per i lavori di ristrutturazione.

Rampe per disabili agevolazioni: chi può usufruirne?

Le detrazioni non riguarderanno solamente i proprietari degli immobili ma tutti i soggetti Irpef residenti in Italia: locatari, affittuari, comodatari degli immobili, singoli imprenditori e cooperative che decidono di effettuare interventi di ristrutturazione sugli immobili sui quali esercitano diritti reali o personali. Si aggiungono anche: conviventi, componenti dell’unione civile, coniugi separati e in generale coloro che sostengono le spese dell’intervento, coloro che risultano intestatari delle fatture e dei bonifici relative agli interventi.

Come ottenere la detrazione del 50%?

Rampe per disabili agevolazioni, le spese per i pagamenti relativi ai lavori edilizi dovranno essere effettuate sempre tramite bollettino (sia esso bancario o postale) in cui la casuale deve indicare la dicitura: “lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’art. 16-bis del D.P.R. 917/1986”. Conservare la documentazione relativa è assolutamente indispensabile.

Come richiedere i contributi?

La domanda va presentata presso il comune in cui si trova l’edificio in cui si intende operare. L’immobile deve essere quello in cui ha stabile e abituale dimora. La richiesta può essere inoltrata in qualsiasi momento dell’anno e i contributi vengono erogati ogni anno in base ad una graduatoria costruita sul livello di invalidità e sull’ordine temporale in cui sono state presentate la domande.

Cosa è necessario fare al momento della richiesta

Il riconoscimento del livello di disabilità viene effettuato dalla Commissione medica istituita dall’articolo 4 della legge n.104/92. I documenti per ottenere il riconoscimento di tale diritto sono una domanda di contributo correttamente compilata e firmata, una marca da bollo, il certificato medico che specifichi di che tipo di menomazione si tratta (del disabile a cui l’abbattimento delle barriere andrà a vantaggio), un preventivo dettagliato degli interventi di ristrutturazione necessari, l’autocertificazione che attesta l’ubicazione dell’immobile e le opere da realizzare per eliminare le difficoltà di mobilità.

È indispensabile che nel momento in cui viene realizzata la domanda il richiedente non gode già di altri contributi.

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